mercoledì 20 ottobre 2010

BURIED, ovvero Sepolto dall'incompetenza dell'esercito USA


Un po’ sono deluso da Buried. Devo ammetterlo, ero andato in sala per avere un film da massacrare e invece… è un bel film!
Sepolto, sotto tre metri di terra, un uomo sigillato in una cassa di legno ha solo un cellulare con cui chiedere aiuto e un’ora e mezza di tempo prima di morire soffocate. Ciò che potrebbe essere lo spunto per un pessimo film dell’orrore diventa invece punto di partenza di un thriller acuto e originale. L’uomo è un camionista che lavora per rifornire le truppe americane in Iraq che è stato rapito e sepolto da un gruppo di iracheni (“siamo terroristi perché ti terrorizziamo? E voi che mi avete ucciso tre figli cosa siete?” gli chiede il rapitore al telefono). Il film ha diversi pregi inaspettati. Il pubblico trascorre tutti i novanta minuti del film nella cassa con il protagonista. Nessuna scena all’aperto, nessun flashback. Nonostante questo “Buried” riesce a mantenere un ritmo incalzante e questa restrizione spaziale che poteva essere un limite diventa un pregio. Il regista spagnolo Rodrigo Cortés inventa innumerevoli trovate stilistiche per dare dinamicità alle riprese nello spazio angusto con inquadrature particolari e movimenti di camera danno un senso di claustrofobia. Non ha bisogno di nessuna trovata eclatante, nessuna esplosione o sparatoria, ma solo una serie di telefonate e respiri affannosi nella penombra.
Cortés prende spunto dallo stato di abbandono in cui si ritrova il protagonista per fare una feroce critica al metodo con cui è condotta la guerra in Iraq e al modo in cui i civili americani coinvolti nella “ricostruzione” siano in realtà abbandonati a se stessi. L’unico interesse dell’esercito pare quello di non far conoscere la brutta faccenda ai mass media. L’uomo che telefona da sottoterra mentre la sua vita è agli sgoccioli viene lasciato in attesa con una musichetta. L’incapacità delle persone di capire la reale entità del problema angoscia lo spettatore perché ha le tinte della verità quotidianità. Con un budget veramente ridotto questa produzione spagnola è riuscita a girare un film veramente interessante che pare un moderno racconto di Edgar Allan Poe.


UMORISMO INVOLONTARIO

RANCORE SUSCITATO

EFFETTI SPECIALI BECERI

1 commento:

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